The archival collections refer to economic, political, social and cultural history of the 20th century and are available for reference to all qualified scholars in the procedures specified individually.
Manlio Brosio (1897 - 1980)
Estremi cronologici
1947-1972
Consistenza
29 quaderni manoscritti (circa 6.000 pagine).
Consultazione
Materiale consultabile previa autorizzazione del donatore.
Informazioni bibliografiche
Manlio Brosio (Torino, 17 luglio 1897 – ivi, 14 marzo 1980) collaborò alla «Rivoluzione liberale» nel primo dopoguerra e, dopo l’8 settembre 1943, al «Risorgimento liberale»; fu ministro senza portafoglio nel II governo Bonomi, vicepresidente del Consiglio nel governo Parri (con l’incarico della Consulta Nazionale) e ministro della Guerra nel I gabinetto De Gasperi. Fu ambasciatore italiano a Mosca, Londra e Washington (1947-1964) e, dal 1964 al 1971, segretario della NATO. Dal 1972 al 1976 fu senatore per il PLI.
Nel 1981 fu costituito a Torino il Centro studi «Manlio Brosio», con lo scopo di onorarne la memoria, promuovere e svolgere, a tal fine, attività di studio, illustrare e divulgare l’immagine di una società autenticamente liberale e provvedere alla conservazione e vigilanza dei materiali librari e archivistici ivi custoditi. Il Centro ha pubblicato, nel 1981, Manlio Brosio (Torino, Arsale, pp. 44 non numerate), con presentazione di Carlo Carducci e con pagine commemorative di Vittorio Badini Confalonieri, Domenico Bartoli ed Egidio Ortona.
Descrizione del fondo
Il fondo, donato dalla vedova, signora Clotilde Brosio, consta degli originali di 26 quaderni di diari autografi e 3 agende di Manlio Brosio. Si tratta di tutti i diari tenuti da Manlio Brosio dal 16 febbraio 1947 al 12 maggio 1972, nelle ambasciate italiane di Mosca, Londra, Washington e Parigi e poi nelle sedi NATO di Parigi e Bruxelles. I documenti sono essenzialmente inediti, salvo la pubblicazione, incompleta, dei Diari di Mosca 1947/1951 (Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 703), a cura di Fausto Bacchetti.
Giovanni Busino (1932 - 2022)
Estremi cronologici
1959-1999
Consistenza
Circa 12.000 documenti.
Consultazione
Materiale in via di ordinamento, non ancora accessibile alla consultazione.
Informazioni bibliografiche
Giovanni Busino è professore di Sociologia all’Università di Losanna dal 1968, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Einaudi dal 1971 e docente di Sociologia storica all’Università di Ginevra dal 1976. Sotto la sua direzione tra il 1964 e il 2001 sono state pubblicate le Oeuvres complètes di Vilfredo Pareto.
Descrizione del fondo
Si tratta in prevalenza di lettere scambiate con studiosi di sociologia, economia e politica italiani, svizzeri, francesi e americani, ma vi sono anche numerosi scritti, manoscritti e articoli di Busino e di altri autori, vari materiali di lavoro, nonché documentazione relativa alla «Revue européenne des sciences sociales. Cahiers Vilfredo Pareto».
Attilio Cabiati (1872 - 1950)
Estremi cronologici
1900-1950
Consistenza
Circa 900 lettere, documenti e fotografie.
Consultazione
Circa 900 lettere, documenti e fotografie.
Informazioni bibliografiche
ATTILIO CABIATI, professore di Economia politica dal 1918 presso l’Università di Genova, fu costretto nel 1939 a lasciare l’insegnamento per avere pubblicamente dissentito con il regime a proposito delle leggi razziali. Per un profilo biografico corredato da una bibliografia sommaria si rimanda a: L. FEDERICI – O. D’ALAURO, Attilio Cabiati: «in memoriam», «Giornale degli economisti e Annali di economia», gennaio-febbraio 1951.
Descrizione del fondo
Raccoglie lettere, documenti e fotografie donati in originale dal prof. Giorgio Gagna.
Luigi Einaudi (1874 - 1961)
Estremi cronologici
1894-1961
Consistenza
Circa 314.500 lettere, manoscritti, documenti e fotografie pari a 880 dossiers, cui si aggiungono 66 album di fotografie (circa 133 metri lineari complessivi per la parte ordinata). La parte non ordinata consta di 187 dossiers e 4 scatoloni (metri lineari da quantificare).
Consultazione
Il fondo è accessibile agli studiosi per la parte ordinata (sezioni: 1. Opere, 2. Corrispondenza, 4. Fotografie); l’ordinamento è in corso per le sezioni: 3. Documenti e 3. Bio. Documenti biografici. Esiste uno inventario delle sez. 2. Corrispondenza e 4. Fotografie, uno schedario della parte ordinata delle sezioni 3 e 3. Bio.
Informazioni bibliografiche
LUIGI EINAUDI (Carrù, 24 marzo 1874 – Roma, 30 ottobre 1961) Data la vastità della letteratura su Luigi Einaudi, si rimanda soltanto alla Bibliografia degli scritti di Luigi Einaudi (dal 1893 al 1970), a cura di Luigi Firpo, ubblicazione promossa dalla Banca d’Italia, Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1971 e a RICCARDO FAUCCI, Luigi Einaudi, Torino, UTET, 1986.
Descrizione del fondo
Si compone di tutto quanto rimane delle carte personali raccolte da Luigi Einaudi dagli ultimi anni del secolo XIX fino al 1961 e documenta i vari aspetti di un’attività durata oltre sei decenni: L’archivio Einaudi è suddiviso in quattro sezioni:
1. Opere (1893-1970)
Comprende i testi scritti di Einaudi, ordinati sulla base della Bibliografia di Luigi Firpo e del successivo Supplemento. In questa sezione sono raggruppati tutti i manoscritti autografi, i dattiloscritti, le bozze, i ritagli da periodici, e le minute superstiti. Questa sezione ha un ordinamento cronologico per anno e alfabetico all’interno dei singoli anni.
2. Corrispondenza (1894-1961)
Comprende le oltre 85.000 lettere, telegrammi, promemoria, circolari ecc. ricevuti da Luigi Einaudi da circa 18.000 corrispondenti nonché circa 6.000 lettere di Luigi Einaudi.
3. Documenti (1882-1961)
La sezione si divide in Documenti e Documenti biografici e comprende rispettivamente sia i materiali di studio utilizzati a vario titolo da Luigi Einaudi per le sue numerose attività, sia articoli, recensioni ecc. su Luigi Einaudi. I documenti sono ordinati solo parzialmente, in ordine cronologico e sono consultabili solo per la parte già schedata.
Il materiale è molto vario; ricordiamo, per fare qualche esempio significativo, 33 quaderni manoscritti di conti privati della famiglia Einaudi (1897-1936), tenuti con criteri rigorosamente uniformi in vista di un eventuale studio sui consumi di una famiglia borghese nell’arco di qualche decennio; nonché 54 volumi manoscritti di contabilità dei poderi di Dogliani (1913-1961), che costituiscono una fonte notevole per la storia dell’agricoltura piemontese a mezzadria nella prima metà di questo secolo. Vi sono poi i materiali di studio utilizzati da Luigi Einaudi per la stesura dei numerosi interventi e relazioni parlamentari al Senato vitalizio; la documentazione dell’esilio svizzero e dell’insegnamento nei campi per gli internati italiani, studi e relazioni della Banca d’Italia ecc.
4. Fotografie (1913-1961)
La sezione contiene un totale di circa 6.000 fotografie, in piccola parte private (1913-1961) e in maggioranza ufficiali (prevalentemente 1948-1955). Tra le fotografie antecedenti la presidenza della Re pubblica sono da segnalare, ad esempio, alcune rare immagini dell’esilio svizzero. Tutto il materiale di questa sezione è stato identificato, ordinato cronologicamente e schedato ed è accessibile alla consultazione.
Mario Einaudi (1904 - 1994)
Estremi cronologici
1935-1989
Consistenza
Circa 12.000 lettere e documenti, pari a 4 scatoloni e 17 dossiers (metri lineari da quantificare).
Consultazione
Materiale in corso di ordinamento, consultabile previa autorizzazione.
Informazioni bibliografiche
MARIO EINAUDI (Dogliani, 8 settembre 1904 – ivi, 15 maggio 1994) terminati gli studi post-universitari (negli Stati Uniti, come beneficiario di una borsa di studio della Rockefeller Foundation, dal 1927 al 1929, poi in Gran Bretagna e in Francia, dal 1929 al 1931) ottenne l’incarico di Storia delle dottrine politiche all’Università di Messina per l’anno 1932-1933.
Rifiutatosi di giurare fedeltà al regime fascista, nel 1933 emigrò negli Stati Uniti con la consorte, signora. Manon Michels Einaudi. Qui fu docente presso il Dipartimento di Scienze politiche della Fordham University di New York dal 1938 al 1947, per passare poi alla Cornell University di Ithaca, dove ricoprì successivamente, fino al 1974, le cariche di professore ordinario di Teoria politica e diritto costituzionale comparato, di preside del Dipartimento di Scienze politiche e di direttore del Center for International Studies, da lui stesso fondato nel 1961. Il Center, inizialmente dedicato allo studio delle relazioni fra gli Stati Uniti, l’Italia e l’Europa Occidentale, in un secondo tempo estese la sua sfera di interesse ad Asia, Africa ed Americhe. Mario Einaudi fu inoltre visiting professor presso le Università di Harvard, Columbia, California, Notre Dame, e Fullbright professor alle Università di Nizza e di Torino. Membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia di Agricoltura di Torino, ebbe un’intensa attività scientifica, tra le cui realizzazioni più significative si segnalano i libri su The Roosevelt revolution (1959) e The early Rousseau (1967).
Nel 1964 promosse a Torino l’istituzione della Fondazione Luigi Einaudi, con lo scopo di conservare, incrementare ed aprire agli studiosi la biblioteca paterna donata dalla famiglia. Diresse la Fondazione fino al 1985, ma continuò a occuparsene attivamente fino alla scomparsa, in qualità di presidente onorario e membro del Comitato scientifico. Sotto la sua guida la Fondazione ha arricchito il nucleo iniziale della Biblioteca dai circa 50.000 volumi agli attuali 180.000, cui si aggiungono oltre 2.000 pubblicazioni periodiche e un Archivio politico-economico dell’ultimo secolo, che costituiscono nell’insieme una delle tre maggiori collezioni di scienze economiche nel mondo.
Descrizione del fondo
Il fondo, in corso di riordino, comprende le carte private di Mario Einaudi (circa 12.000 lettere, manoscritti, documenti e opuscoli), ed è divisibile in due filoni principali: il primo documenta, a partire dalla metà degli anni trenta, l’impegno accademico e le attività di vario genere svolte negli Stati Uniti. Tra le corrispondenze, è da segnalare l’importante carteggio di oltre 300 lettere indirizzate a Mario Einaudi da don Luigi Sturzo dal 1935 al 1946, prevalentemente durante l’esilio di quest’ultimo in America (1940-1946). Il secondo raccoglie, a partire dal 1962, i progetti riguardanti la costituzione della Fondazione Luigi Einaudi, la sua nascita e il suo sviluppo nel successivo quarto di secolo.
Roberto Michels (1876 - 1936)
Estremi cronologici
1890-1936
Consistenza
10.300 lettere, documenti e fotografie circa, pari a 72 dossiers (circa 11 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il fondo è ordinato e accessibile agli studiosi; esiste un inventario della sezione corrispondenza e uno schedario cartaceo, alfabetico per corrispondenti, per la sezione iconografia.
Informazioni bibliografiche
ROBERTO MICHELS (Colonia, 9 gennaio 1876 – Roma, 2 maggio 1936) esordì come pubblicista, collaborando alla «Riforma sociale» (1901), ad «Avanguardia socialista» (1903), e «Le Mouvement socialiste» (1904) e, dal 1905, all’«Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik», di cui fu condirettore fino al 1913. Nel 1907 ottenne all’Università di Torino la libera docenza in Economia politica e ne continuò l’insegnamento fino al 1913. Nel 1914 si trasferì a Basilea, in qualità di titolare della cattedra di Economia politica e statistica in quella Università; successivamente tenne corsi presso le Università di Catania (1920), Messina (1924), Chicago (1927) e Roma (1927-1928), finché, nel 1928, divenne ordinario di Economia generale e corporativa alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Perugia.
Una prima bibliografia delle sue opere, di oltre 700 titoli, fu redatta dopo la sua morte dalla consorte, signora GISELLA MICHELS LINDNER: Opere di Roberto Michels, Padova, CEDAM, 1937. Una Biografia sommaria di Roberto Michels (insieme con una bibliografia aggiornata fino al 1910) si può leggere in: ROBERTO MICHELS, Potere e oligarchie. Organizzazione del partito ed ideologia socialista (1900-1910), Antologia a cura e con introduzione di Ettore A. Albertoni. Apparato bio-bibliografico e traduzioni di Viviana Ravasi, Milano, Giuffrè, 1989.
Descrizione del fondo
Il fondo, diviso in 4 sezioni sul modello degli archivi Einaudi e Nitti, è composto prevalentemente di corrispondenza. La sezione fotografica assomma a più di 600 pezzi. Si tratta di materiale di particolare valore e rarità. Molti pezzi, specie ritratti, identificano con certezza, ad esempio, esponenti noti e meno noti del socialismo internazionale.
Augusto Monti (1881 - 1966)
Estremi cronologici
1950-1966
Consistenza
24 dossiers.
Consultazione
Il fondo è schedato e accessibile alla consultazione.
Informazioni bibliografiche
AUGUSTO MONTI, docente al Liceo D’Azeglio di Torino dal 1923 al 1932, fu condannato per antifascismo dal Tribunale speciale a 5 anni di reclusione; nel 1936 fu incarcerato e riottenne la libertà condizionata nel 1939. Sulla sua vita e le sue opere si rimanda a G. TESIO, Augusto Monti. Attualità di un uomo all’antica, Cuneo, L’Arciere, 1980.
Descrizione del fondo
Il fondo comprende lettere, scritti, documenti e una sezione iconografica.
Francesco Saverio Nitti (1868 - 1953)
Estremi cronologici
1848-1953
Consistenza
11.000 lettere e documenti circa, pari a 66 dossiers e 13 album di fotografie (circa 10 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il materiale è accessibile alla consultazione. Per l’inventario del fondo cfr.: L’Archivio Francesco Saverio Nitti. Inventario, a cura di Stefania Martinotti Dorigo, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi» (Torino), vol. VIII, 1974.
Informazioni bibliografiche
FRANCESCO SAVERIO NITTI (Melfi, 19 luglio 1868 – Roma, 20 febbraio 1953), esordì come pubblicista, collaborando tra l’altro al «Corriere di Napoli», al «Pungolo» e al «Mattino». Professore di Economia politica all’Università di Napoli dal 1892, fondò nel 1894, insieme con Luigi Roux, «La Riforma sociale». Nel 1904 fu eletto deputato e nel 1906 fece parte della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei contadini delle province meridionali. Dal 1911 al 1914 fu ministro dell’Agricoltura e dal 1917 al 1919 ministro del Tesoro; infine, dal giugno 1919 al giugno 1920, ricoprì la carica di presidente del Consiglio. A seguito del delitto Matteotti lasciò l’Italia e riparò a Zurigo fino alla fine del 1925, quindi si trasferì a Parigi con la famiglia fino al 1943. Prigioniero dei tedeschi in Tirolo dal settembre 1943, rientrò in Italia nel luglio 1945 e fece parte dell’Assemblea costituente.
Sulla vita e l’opera di Nitti cfr. FRANCESCO BARBAGALLO, Francesco S. Nitti, Torino, UTET, 1984, pp. 681 (che contiene un Elenco dei principali scritti di Nitti alle pp. 564-567). Cfr. anche l’Edizione nazionale delle opere di Francesco Saverio Nitti (Bari, Laterza, 1958-…).
Descrizione del fondo
L’archivio Nitti è interamente ordinato ed è suddiviso in quattro sezioni:
1. Opere (1893-1953)
Comprende il testo di discorsi e conferenze tenuti da Nitti in date varie, appunti autografi per lo più non datati e i manoscritti autografi originali di: La decadenza dell’Europa. Le vie della ricostruzione (scritto ad Acquafredda tra l’agosto e l’ottobre 1922), e di: La tragedia dell’Europa. Che farà l’America? (scritto ad Acquafredda tra il settembre e l’ottobre 1923).
2. Corrispondenza (1894-1953)
Comprende le lettere, cartoline postali, telegrammi ecc. indirizzati a Nitti da corrispondenti vari e le minute e/o copie di lettere inviate da Nitti agli stessi. Non è compresa in questa sezione, la corrispondenza non indirizzata a o da Nitti.
3. Documenti (1848-1953)
Comprende tutte le carte che non rientrano nelle sezioni precedenti, incluse anche le lettere tra famigliari o scambiate tra terzi; la sezione è ulteriormente suddivisa in: Serie I. Carteggi famigliari e Serie II. Documenti vari.
4. Fotografie (1860-1953)
Comprende circa 500 fotografie, relative alla vita pubblica e privata di Nitti, interamente identificate, datate e ordinate analiticamente. La sezione è corredata di indice proprio.
Gian Lupo Osti (1920 - 2012)
Estremi cronologici
1953-1979
Consistenza
5.000 documenti (circa 11 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il materiale è accessibile alla consultazione.
Informazioni bibliografiche
GIAN LUPO OSTI (Napoli, 25 novembre 1920), dirigente industriale, fu collaboratore di Oscar Sinigaglia (1877-1953) alla Finsider dal 1946. Passò quindi alla Dalmine e fu successivamente alla Cornigliano, in qualità di segretario generale, poi all’Italsider, come vicedirettore e direttore generale; infine fu direttore generale e amministratore delegato della Terni fino al 1975.
Sul contributo di Gian Lupo Osti alle vicende della siderurgia italiana dalla ricostruzione in poi, cfr. GIAN LUPO OSTI, L’industria di stato dall’ascesa al degrado. Trent’anni nel gruppo Finsider. Conversazioni con Ruggero Ranieri, Bologna, Il Mulino, 1993.
Descrizione del fondo
Il fondo comprende le carte di lavoro raccolte da Gian Lupo Osti nel periodo 1953-1979 ed è pervenuto alla Fondazione già suddiviso in 14 sezioni:
1-3. Assider
4. Chase Econometric Associates, Inc.
5. Finsider
6. Sidercomit
7. Verbali C.d.A. Siderexport, Siderberica, Rifinsider, Intersind
8. Varie
9-11. Terni
12. Cornigliano e Italsider
13. Italsider
14. Relazioni varie 1971-1978.
Si tratta di relazioni, bilanci, verbali, studi sull’industria siderurgica italiana e straniera, sul commercio estero, sui consumi e le giacenze di materiali; vi sono inoltre raccolte di rilevazioni statistiche e ricerche sul mercato internazionale e sui problemi dell’organizzazione aziendale.
Luca Pietromarchi (1897 - 1980)
Estremi cronologici
1915-1977
Consistenza
Circa 5000 lettere, documenti e fotografie, pari a 40 dossiers
Consultazione
Il fondo è ordinato e accessibile alla consultazione.
Informazioni bibliografiche
Luca Pietromarchi, iniziata nel 1923 la carriera diplomatica, ricoprì dal 1936 al 1939 la carica di capo dell’Ufficio Spagna; nel 1940 fu a capo della Direzione Guerra Economica e, dal 1940 al 1943, del Gabinetto Armistizio e Pace (GABAP) che si occupava delle trattative con la Germania, Francia, Slovenia e Croazia. Nel 1943 collaborò a predisporre l’armistizio con gli Alleati. Nominato ambasciatore nel 1950, fu ad Ankara fino al 1958 e dal novembre di quell’anno fino al marzo 1961 a Mosca.
Descrizione del fondo
L’Archivio Pietromarchi è stato donato alla Fondazione dal figlio, ambasciatore Antonello, nel 1996. Si tratta prevalentemente di scritti di Luca Pietromarchi, tra cui 27 quaderni di diari inediti (dal 1940 al ’60 con lacune), 26 agende, numerosi manoscritti e articoli. Vi sono inoltre le copie dei rapporti diplomatici inviati al Ministero degli Esteri da Ankara e Mosca, nonché corrispondenze varie e fotografie, per lo più ufficiali. I diari da Mosca sono stati pubblicati da Bruna Bagnato (Firenze, Olschki, 2002).
Giuseppe Prato (1873 - 1928)
Estremi cronologici
1892-1928
Consistenza
Circa 18.500 lettere, telegrammi, biglietti, pari a 95 dossiers (circa 14 metri lineari complessivi).
Consultazione
Ordinato, accessibile alla consultazione.
Informazioni bibliografiche
GIUSEPPE PRATO (Torino, 19 marzo 1973 – ivi, 18 agosto 1928), fu dal 1908 al 1928 professore di Economia politica, scienza delle finanze e diritto finanziarlo al R. Istituto Superiore di Studi Commerciali di Torino. Dal 1908 fu redattore capo e poi condirettore della «Riforma sociale», diretta da Luigi Einaudi. Fu inoltre docente di Storia delle dottrine economiche all’Università Bocconi di Milano e di Istituzioni di scienze economiche all’Università Cattolica di Milano. Si occupò prevalentemente di storia economica, con particolare riguardo allo sviluppo economico del Piemonte.
Alberto Geisser ne dettò il necrologio sulla «Riforma sociale» del 1928 e nel 1931 uscì un volume In onore e ricordo di Giuseppe Prato: saggi di storia e teoria economica, Torino, R. Istituto superiore di scienze economiche e commerciali, Tip. Baravalle e Falconieri, pp. XLIV-675. Prato è stato oggetto di una tesi di laurea che ne delinea la biografia giovanile: LIVIO ATTANASIO, Giuseppe Prato (1873-1928), Università di Torino, Facoltà di Lettere e filosofia, a.a. 1990-1991, relatore prof. Giuseppe Ricuperati.
Descrizione del fondo
Il fondo comprende tutta la corrispondenza ricevuta da Giuseppe Prato e quindi non vi sono né sue lettere né suoi manoscritti.
Si tratta di un’integrazione importante non solo per l’Archivio di Luigi Einaudi, col quale Prato fu in corrispondenza dal 1893 fino all’anno della sua morte, 1928, e con cui collaborò alla redazione della «Riforma sociale» (e infatti questo fondo contiene 307 lettere di Luigi Einaudi), ma anche ai fondi Michels e Geisser.
Franco Reviglio (nato nel 1935)
Estremi cronologici
1980-1993
Consistenza
120 dossiers.
Consultazione
Materiale sommariamente ordinato e consultabile in parte.
Informazioni bibliografiche
FRANCO REVIGLIO, professore di Scienza delle finanze all’Università di Torino dal 1974, deputato, fu ministro delle Finanze dal 1979 al 1981; presidente dell’ENI dal 1983 al 1989, senatore nel 1992, fu da quell’anno fino al seguente ministro del Bilancio e della Programmazione economica.
Descrizione del fondo
Si tratta di lettere, documenti, materiali di lavoro raccolti nel corso degli anni da Franco Reviglio nell’esercizio della sua attività politica e accademica.
Agostino Rocca (1895 - 1978)
Estremi cronologici
1930-1946
Consistenza
11.000 documenti circa, pari a 83 dossiers (circa 10 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il materiale è accessibile alla consultazione. Per l’inventario del fondo, cfr.: L’Archivio di Agostino Rocca, a cura di Stefania Martinotti Dorigo e Paola Fadini Giordana, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi» (Torino), vol. XI, 1977.
Informazioni bibliografiche
AGOSTINO ROCCA (Milano, 25 marzo 1895 – Buenos Aires, 16 febbraio 1978) fu consigliere d’amministrazione e poi amministratore delegato della Dalmine S.p.a. (1933-1945); dal 1935 al 1945 fu contemporaneamente amministratore delegato anche dell’Ansaldo e della S.I.A.C. (Società Italiana Acciaierie di Cornigliano) e dal 1938 al 1940 fu direttore generale della Finsider. Nell’immediato dopoguerra subì un processo di epurazione, da cui uscì prosciolto agli inizi del 1946; nello stesso anno, abbandonate tutte le cariche precedenti, espatriò in Argentina, ove fondò la Società TECHINT, che avrebbe guidato per i successivi trent’anni.
Una biografia è stata pubblicata nel 1984: LUIGI OFFEDDU, La sfida dell’acciaio. Vita di Agostino Rocca. Prefazione di Indro Montanelli. Postfazione di Giovanni Malagodi (Venezia, Marsilio, pp. 305). Sulla sua attività di dirigente nel settore della siderurgia pubblica, cfr. PARIDE RUGAFIORI, Agostino Rocca, in: I protagonisti dell’intervento pubblico in Italia, a cura di Alberto Mortara, Milano, CIRIEC, Franco Angeli Editore, 1984, pp. 383-403.
Descrizione del fondo
L’Archivio, che comprende le carte raccolte da Agostino Rocca nel corso della sua attività in Italia dall’inizio degli anni trenta alla fine della seconda guerra mondiale, è pervenuto già suddiviso nelle 77 ripartizioni.
Paolo Thaon di Revel (1888 - 1973)
Estremi cronologici
1935-1943
Consistenza
10.000 documenti circa, pari a 98 dossiers (circa 13 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il materiale è accessibile alla consultazione. Per l’inventario del fondo, che è stato pubblicato in due parti successive, cfr.: L’Archivio Paolo Thaon di Revel, a cura di Marina Storaci, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi» (Torino), vol. II, 1968 e Idem, a cura di Stefania Dorigo, ivi, vol. VI, 1972. I materiali descritti nei due inventari sono omogenei e la seconda tranche del 1972 non costituisce un’appendice, ma piuttosto una continuazione della parte precedente.
Informazioni bibliografiche
PAOLO THAON DI REVEL (Tolone, 2 maggio 1888 – Torino, 31 maggio 1973), nipote dell’ammiraglio omonimo, senatore del Regno, ricoprì la carica di ministro delle Finanze dal gennaio 1935 al febbraio 1943. Le carte da lui donate alla Fondazione documentano il suo impegno di ministro. Attraverso di esse si possono quindi ricostruire l’attività corrente dell’amministrazione finanziaria e gli studi di Thaon di Revel sul coordinamento tributario, sull’anagrafe dei contribuenti, sul domicilio fiscale, sul catasto, sul cosiddetto «contingente di studio» (l’ammontare presuntivo annuo del reddito nazionale soggetto all’imposta di ricchezza mobile) e sulla finanza di guerra. In occasione del primo anniversario dalla morte, SERGIO RICOSSA dettò la Commemorazione dell’accademico sen. conte dr. Paolo Thaon di Revel, «Accademia di Agricoltura di Torino. Annali» (Torino), CXVI, 1973-1974, pp. 271-281. Thaon di Revel è stato oggetto di una tesi di laurea: CARLO BORIO, Il conte Paolo Thaon di Revel, 1888-1973: una prima biografia, Università di Torino, Facoltà di Magistero, a.a. 1990-1991, relatore prof. Guido Quazza.
Descrizione del fondo
Il fondo è suddiviso in 33 sezioni, che corrispondono a partizioni volute dallo stesso Revel: le prime 17 si riferiscono alle direzioni generali del Ministero delle Finanze di quegli anni e le successive ad altrettanti argomenti di studio.
Franco Venturi (1914 - 1994)
Estremi cronologici
1933-1994
Consistenza
Circa 230 raccoglitori.
Consultazione
Materiale sommariamente ordinato e consultabile.
Informazioni bibliografiche
FRANCO VENTURI, aderente al movimento antifascista «Giustizia e Libertà», partecipò come volontario alla guerra civile spagnola, venne poi arrestato dalla polizia franchista ed estradato in Italia nel 1940. Nel 1943 fu tra i fondatori del Partito d’Azione e dal 1947 al 1950 addetto culturale presso l’Ambasciata italiana a Mosca. Ricoprì la cattedra di Storia moderna all’Università di Torino fino al 1985. Per un approfondimento biobibliografico cfr. Il coraggio della ragione. Franco Venturi intellettuale e storico cosmopolita, a cura di L. Guerci e G. Ricuperati, Torino, Fondazione Einaudi, 1988; in appendice al volume è pubblicata una Bibliografia degli scritti di Franco Venturi curata da P. Bianchi e L. Casalino.
Descrizione del fondo
L'Archivio Venturi è stato donato dal figlio, prof. Antonello, in 3 tranches, nel 1997, 1998 e 2002; comprende scritti editi e inediti e materiali preparatori per le opere a stampa.
Ruggiero Romano (1923 - 2002)
Estremi cronologici
1962-1993
Consistenza
15 dossiers di materiale inventariato, cui si aggiungono 18 scatoloni di carte non ancora ordinate.
Consultazione
Il fondo è accessibile alla consultazione per la parte ordinata.
Informazioni bibliografiche
RUGGIERO ROMANO fu docente, dal 1951 al 1989, presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, ove condusse ricerche nel campo della storia economica, sociale e culturale dal Rinascimento al XIX secolo. La bibliografia delle sue opere, compilata da Luciano Lovera e aggiornata al 1983, è pubblicata in Ruggiero Romano aux pays de l’histoire des sciences humaines. Etudes publiées à l’occasion de son 60e anniversaire (numero speciale monografico della «Revue européenne des sciences sociales-Cahiers Vilfredo Pareto», XXI, n. 64, 1983).
Descrizione del fondo
l fondo comprende prevalentemente materiali di lavoro, documenti e rassegne stampa.
Varia (Miscellanea)
Estremi cronologici
1793-1980
Consistenza
5.000 lettere e documenti circa, pari a 46 dossiers (circa 6 metri lineari complessivi).
Consultazione
Il materiale è interamente ordinato e accessibile agli studiosi; esiste uno schedario cartaceo..
Descrizione del fondo
Il fondo, che comprende spezzoni di materiale di varia epoca e provenienza, riunisce carte di:
a) SILVIO PELLICO (1789-1854)
Si tratta di un insieme di oltre 250 carte, appartenute a Silvio Pellico e da questi lasciate in eredità alla sorella Giuseppina (nata nel 1798). A seguito di complesse vicende successorie, le carte divennero di proprietà del cappellano dell’Opera pia Barolo e infine degli eredi di quest’ultimo. Il fondo fu a un certo punto dimenticato e rischiò la distruzione, finché, nei primi anni cinquanta, fu recuperato da Luigi Einaudi. Le carte, gravemente danneggiate, passarono alla Fondazione, che ne curò il restauro. Il fondo consta di 4 dossiers ed è suddiviso in quattro sezioni:
1. Opere di Silvio Pellico (nn. 1-56)
Comprende i manoscritti di 56 tra lettere e componimenti poetici di Pellico, editi e inediti, in parte autografi e in parte copiati dalla sorella Giuseppina (per l’identificazione dei testi editi ci si è avvalsi di MARINO PARENTI, Bibliografia delle opere di Silvio Pellico, Firenze, Sansoni, 1952)
2. Opere manoscritte di autori vari (nn. 57-167)
Comprende i manoscritti di 110 componimenti in poesia e in prosa, per lo più inediti
3. Carte personali di Silvio Pellico e dei suoi famigliari (nn. 168-193)
Comprende 55 documenti, tra cui estratti di nascita di Pellico e di suoi parenti, passaporti, attestati e diplomi di varie accademie
4. Opere a stampa (nn. 194-230)
Comprende i testi a stampa di 36 componimenti in poesia e prosa di Pellico e altri.
b) EMILIANO AVOGADRO DELLA MOTTA (1798-1865)
Emiliano Avogadro della Motta, vercellese, fu consigliere del re di Sardegna per gli affari del pubblico insegnamento (1849). Fu deputato al Parlamento subalpino per il collegio di Avigliana dal 1853 al 1860. Tra i suoi scritti principali si segnalano il Saggio intorno al socialismo e alle dottrine e tendenze socialiste (Torino, 1851), la Teorica dell’istituzione del matrimonio e della guerra multiforme cui soggiace (Torino, 1853-1854), le Considerazioni sugli affari dell’Italia e del papa (Torino, 1860) e La rivoluzione e il ministero torinese in faccia al papa e all’episcopato italiano (Torino, 1862).
Il fondo comprende 4 dossiers ed è suddiviso in 6 sezioni:
1. Lettere (1852-1863) autografe, scambiate da Avogadro della Motta per lo più con il vescovo di Tortona e con il figlio Giuseppe.
2. Manoscritti poetici di autori vari.
3. Manoscritti poetici di Emiliano Avogadro.
4. Materiali per un’opera su Gioberti.
5. Carte relative alla collaborazione al Sillabo e con il gesuita padre Luigi Taparelli.
6. Carte riguardanti la pubblicazione di: Teorica dell’istituzione del matrimonio e della guerra multiforme cui soggiace (Torino, 1853-1854).
c) ANTONIO DE VITI DE MARCO (1858-1943)
Antonio De Viti de Marco, professore di Economia politica nelle Università di Camerino (1882-1883), Macerata (1884), Pavia (1885) e Roma (1898-1931), fu due volte deputato (1901 e 1919). Fu comproprietario e direttore, insieme con Ugo Mazzola e Maffeo Pantaleoni, del «Giornale degli economisti» (1890-1912) e diresse con Gaetano Salvemini l’«Unità» (1916-1918). Luigi Einaudi redasse la Bibliografia degli scritti principali di Antonio De Viti de Marco nella Prefazione ai Principii di economia finanziaria di quest’ultimo (Torino, Einaudi, 1934). Una seconda bibliografia fu compilata da LELLO GANGEMI, in: Scritti «in memoria» di Antonio De Viti de Marco, raccolti dal prof. Ernesto d’Albergo, Bari, Cacucci, 1972. Ma si veda ora ANTONIO CARDINI: Antonio De Viti de Marco. La democrazia incompiuta (1858-1943) (Roma-Bari, Laterza, 1985) e Guida bibliografica agli scritti di Antonio De Viti de Marco (Roma, Iacelli, 1986).
Il fondo comprende 2 dossiers contenenti i manoscritti autografi di stesure parziali di alcuni capitoli dei Principii di economia finanziaria e appunti vari.
d) VITTORIO FOA (nato nel 1910)
Vittorio Foa, antifascista, membro di «Giustizia e libertà» (1932), fu condannato a 15 anni di reclusione dal Tribunale speciale nel 1935; liberato nell’agosto 1943, dopo 1’8 settembre fece parte del CLN quale rappresentante del Partito d’Azione. Fu deputato all’Assemblea costituente e, dal dopoguerra in poi, dirigente sindacale, più volte deputato e senatore della Repubblica. Tra le sue opere principali ricordiamo: Sindacati e lotte operaie (1943-1973), Torino, Loescher, 1975, Per una storia del movimento operaio, Torino, Einaudi, 1980, La cultura della Cgil. Scritti e interventi 1950-1970, Torino, Einaudi, 1984, La Gerusalemme rimandata. Domande di oggi agli inglesi del primo Novecento, Torino, Rosenberg e Sellier, 1985 e Il cavallo e la torre. Riflessioni su una vita, Torino, Einaudi, 1991.
Il fondo comprende 3 dossiers di appunti manoscritti autografi per uno studio sul sindacalismo inglese.
e) MARIO GORLIER (1892-1956)
Il fondo comprende: notizie biografiche su Gorlier; discorsi; corrispondenza; una relazione di Gorlier circa la situazione della divisione ‘Alpi Graie’ all’8 settembre 1943 e gli avvenimenti dei giorni successivi in relazione ad una inchiesta promossa dopo l’armistizio dal Ministero della Guerra, nonché la documentazione relativa; carte riguardanti l’U.G.I. Unione Combattenti d’Italia.
Consistenza: 1 dossier.
f) GIAN GIACOMO MIGONE
Il fondo comprende materiali di lavoro raccolti dal prof. Migone durante la preparazione del volume: Gli Stati Uniti e il fascismo. Alle origini dell’egemonia americana in Italia, pubblicato da Feltrinelli nel 1980. Tutte le carte sono in copia e recano segnato l’archivio di provenienza. L’elenco degli archivi consultati è pubblicato nel volume cit.
Le carte sono consultabili ma non riproducibili.
Consistenza: 90 dossiers di carte parzialmente ordinate.
g) FILADELFO INSOLERA (1880-1955)
Il fondo donato dal figlio, prof. Italo Insolera, è diviso in 3 sezioni: manoscritti autografi, corrispondenza e documenti. Nella prima sezione sono conservati alcuni quaderni e appunti per lezioni e nella sezione corrispondenza, tra gli altri, è custodito il carteggio tra Insolera, direttore del periodico «Giornale di matematica finanziaria» e le Messaggerie italiane.
Consistenza: 4 dossiers sommariamente ordinati e consultabili.
h) GIUSEPPE CACHERANO DI BRICHERASIO
Il fondo, proveniente dall’archivio di Franco Venturi, è stato donato dal figlio Antonello. Si tratta di 71 documenti, in prevalenza lettere spedite tra il 1793 ed il 1836 dai sovrintendenti alle tenute di Bariè e Castellazzo, poste sul territorio di Bricherasio, a Giuseppe Cacherano di Bricherasio. Egli nelle lettere del 1821 porta i titoli di «dottore di A[mbe] L[eggi], canonico della Metropolitana e primo limosiniere di S.M.». Presumibilmente nel 1822 ricevette il titolo onorifico della Gran Croce di San Maurizio e Lazzaro. Il 7 febbraio 1836 papa Gregorio XVI gli concesse le bolle di collazione del «Tesorierato terza dignità dopo la pontificale della chiesa metropolitana di Torino». Nel carteggio del 1826 porta il titolo di «Segretario di Gabinetto di Ss.R.M. Gran Croce della SS. Annunziata».
i) ALTRO MATERIALE
Sono altresì custoditi in originale 14 dossiers di materiale sindacale del settore ferroviario di epoca contemporanea (volantini, manifesti, circolari ecc.), nonché 9 dossiers di singole carte miscellanee donate alla Fondazione nel 1989 dal sindacalista Paolo Salza.
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